Contatti
Telefono: 335/8168294
Mail: bava_sabrina@libero.it
Laureata in dietistica presso l'Università
Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
1550 ore di tirocinio
professionale in collaborazione con medici esperti e successivi esami pratici finali ( uno per ogni
anno di corso), presso il
policlinico universitario A. Gemelli, divise tra:
- Ambulatorio del
servizio di dietetica;
- Monitoraggio vitto pazienti;
- DH di oncologia;
- Ambulatorio di diabetologia;
ESEGUE VISITE DIETOLOGICHE per:
- DIETE FISIOLOGICHE PER SPORTIVO, GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, BAMBINO, RAGAZZO, ADULTO, ANZIANO;
- DIETE PER PATOLOGIE METABOLICHE ( OBESITA’, DIABETE, DISLIPIDEMIE, IPERTENSIONE, CELIACHIA, INTOLLERANZE, INSUFFICIENZA RENALE, MORBO DI CROHN, PANCREATITI, TUMORI, ECC… ) ;
- DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE;
- EDUCAZIONE ALIMENTARE E CONSIGLI PER BAMBINI, ADULTI E ANZIANI;
Descrizione |
Prezzo |
Educazione alimentare Adulti/Bambini |
25 € |
Educazione alimentare + Antropometria |
30 € |
Educazione alimentare + Antropometria + Bioimpedenziometria |
40 € |
PRIMA VISITA COMPLETA 100 EURO comprensiva di:
( diete fisiologiche e per patologie)
CONTROLLI SUCCESSIVI AL PRIMO +ANALISI BIOIMPEDENZIOMETRIA PER VALUTAZIONE ANDAMENTO COMPOSIZIONE CORPOREA EURO 50
EVENTUALE REVISIONE E CAMBIO DIETA EURO 25
N.B. Gli interessati sono pregati di presentarsi alla visita previa prescrizione medica ( ricetta bianca o rossa ) dove verranno indicate le eventuali patologie o il buono stato di salute.
Il Profilo professionale del Dietista, stabilito dal Ministero della Sanità nell'anno 1994, sancisce che questo professionista sanitario è competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell'alimentazione e della nutrizione.
La Dietistica è la parte applicativa della Scienza dell'alimentazione soprattutto per quanto riguarda l'elaborazione delle diete, ma non solo.
Gli interessi del dietista, infatti, si allargano al controllo dell'igiene degli alimenti con funzioni di responsabilità, all'educazione alimentare, alla ricerca scientifica, alla coordinazione di attività relative all'alimentazione nonché all'insegnamento universitario delle "scienze e tecniche dietetiche applicate".
Più precisamente, il dietista può:
In Italia la formazione del Dietista spetta alle Università.
Il titolo di Dottore Dietista si consegue attraverso il conseguimento di una laurea di I livello nella classe delle lauree L-SNT/03 il cui accesso è a numero programmato nazionale.
Conseguita la laurea di I livello, è possibile proseguire il percorso di studi conseguendo una laurea di II livello nella classe LM-SNT/03 oppure Master di I o II livello nonché corsi di perfezionamento.
Il dietista è in possesso di laurea il cui esame finale ha valore di abilitazione di Stato per l'esercizio della professione.
Il dietista è abilitato per Legge a formulare, elaborare, attuare e controllare le diete prescritte dal medico al paziente.
Il dietista a differenza del nutrizionista è un professionista sanitario che può trovare impiego anche nelle strutture sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale.
Per la professione di dietista è necessario conseguire una laurea triennale. L'accesso al corso di laurea è a numero chiuso. Gli atti di competenza sono (dal profilo professionale):
a) organizza e coordina le attività specifiche relative all'alimentazione in generale e alla dietetica in particolare;
b) collabora con gli organi preposti alla tutela dell'aspetto igienico sanitario del servizio di alimentazione;
c) elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l'accettabilità da parte del paziente;
d) collabora con altre figure al trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare;
e) studia ed elabora la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e pianifica l'organizzazione dei servizi di alimentazione di comunità di sani e di malati;
f) svolge attività didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione corretta tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, di collettività e di gruppi di popolazione.
Per la professione di dietologo è necessario conseguire la laurea in medicina e la specialità in Scienze dell'Alimentazione (scuola di specialità post laurea della durata di 4 anni). Un medico dietologo (o specialista in scienze dell'alimentazione) ha la responsabilità clinica dei propri pazienti: è cioè colui al quale compete la diagnosi, l'inquadramento nosologico e clinico e la prescrizione della dieta.
Definire il Biologo nutrizionista è forse più complesso. Alla scuola di specialità in scienze dell'alimentazione possono infatti accedere anche i farmacisti e i biologi, per i quali viene il percorso formativo è comunque diverso da quello dei medici (quest'ultimo improntato sulla clinica, quello delle altre due figure professionali sul soggetto sano). Al termine del percorso formativo anche farmacisti e biologi acquisiscono competenze in materia "nutrizionale". Dall'esame dei profili professionali e degli ordinamenti didattici appare per questi ultimi preclusa la possibilità di elaborare diete per soggetti affetti da patologie (competenza invece chiaramente assegnata al dietista - seppur sempre su prescrizione medica -). Non è infatti la dizione "nutrizionista" che fa la differenza, ma le competenze proprie della professione.
Per l’essere umano, mangiare, non indica necessariamente un bisogno di cibo, ma è frutto di emozioni positive o meno, fattori culturali, economici e personali, lasciando così spazio ad eccessi o restrizioni inutili e dannosi.
Negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti delle abitudini alimentari e degli stili di vita, allergie, intolleranze alimentari, patologie come ipertensione, obesità, diabete e celiachia sono aumentate in modo esponenziale sia in soggetti adulti che nei bambini ma, l’importanza di una educazione alimentare viene ancora sottovalutata.
In questi ultimi anni, a fronte di questi cambiamenti , si sta ponendo sempre più attenzione ai rapporti tra alimentazione e salute e si sta cercando di sensibilizzare la popolazione affinché riceva maggiori informazioni utili per correggere lo stile di vita.
Le ricerche scientifiche e, le esperienze pratiche, dimostrano come lo stato nutrizionale (inteso come equilibrio tra apporti e fabbisogni rapportati a fattori genetici, ambientali e sociali) condizioni lo stato dell’organismo, sia nel suo insieme sia nel caso di particolari organi o tessuti, dal punto di vista non solo metabolico ma anche strutturale e funzionale.
I continui approfondimenti scientifici, dunque, hanno permesso di identificare e definire quali sono le necessità alimentari nelle diverse condizioni fisiologiche ( infanzia, età adulta, età avanzata, gravidanza, allattamento, ecc…), patologiche ( obesità, diabete, ecc…) e, non di meno, sono state studiate le opportune integrazioni alimentari nelle attività sportive e l’importanza di una corretta utilizzazione dei substrati proteici ed energetici. Per uno sportivo, infatti, è fondamentale conoscere e saper scegliere quantità e qualità degli alimenti da assumere durante le fasi di allenamento, di prestazione e di riposo, ed è noto come una corretta alimentazione migliora i risultati e velocizza i tempi di recupero.
L’alimentazione, dunque non va intesa solo come semplice soddisfacimento dei bisogni calorico-nutrizionali, ma anche come strumento di prevenzione e ottimizzazione delle funzionalità e delle prestazioni.
Quando si parla di “dieta” si fa riferimento ad una “corretta alimentazione” e non per forza ad un regime di restrizione.
Una corretta alimentazione, infatti, è frutto di calcoli ben precisi e non così scontati, i quali, devono tenere conto del soggetto e dei suoi fabbisogni: è per questo che si parla di piano alimentare o dieta personalizzata.
Tutti sanno che i principali macronutrienti sono proteine, lipidi (grassi) e proteine, ma non tutti sanno farne una scelta razionale ed equilibrata.
Ognuno di essi ha un ruolo fondamentale, una funzione all’interno dell’organismo e nei tessuti ed un metabolismo diverso che deve essere tenuto in considerazione al fine di garantire una corretta utilizzazione ed eliminazione.
Ad esempio, le proteine svolgono compiti di tipo strutturale o plastico (costituiscono membrane cellulari, muscoli, tendini, legamenti, ossa, ecc…), e funzionale (in quanto costituiscono molecole di trasporto, neurotrasmetitori, anticorpi, vitamine ecc…). Sono costituite da amminoacidi, alcuni dei quali sono definiti “essenziali” poiché il nostro organismo non è in grado di produrli e quindi è necessario introdurli solo con l’alimentazione; possono avere strutture diverse che influenzano il loro metabolismo.
A differenza dei carboidrati e dei grassi, non possono essere immagazzinate, per cui è necessario calcolare il giusto fabbisogno proteico per un loro utilizzo ottimale ed una corretta eliminazione (senza sovraccaricare fegato e reni).
E’ importante saper riconoscere, al fine di comprendere quando e come assumerli, la differenza tra carboidrati (principale forma di energia immediatamente utilizzabile) semplici e complessi e tra fibra solubile e insolubile che regolano la funzionalità intestinale.
Altrettanto importante è la differenza tra i grassi saturi e insaturi, ponendo particolare attenzione all’importanza degli acidi grassi omega 3, del loro ruolo in gravidanza, delle proprietà antinfiammatorie e di garantire un corretto sviluppo cerebrale nei bambini.
Un’alimentazione squilibrata, alla fine, porta facilmente a forme dismetaboliche, a disturbi del comportamento alimentare o comunque a un’errata utilizzazione di quelle che sono le mattonelle fondamentali per il nostro organismo.
Dunque perché non imparare a utilizzarle razionalmente e permettere il 100% della funzionalità di corpo e mente?
L’obiettivo che si pone un dietista è prima di tutto cercare di consolidare delle buone abitudini, attraverso un’educazione alimentare e, quindi, più che imporre un rigido piano alimentare, è utile rendere noti alcuni principi di base lasciando poi alla persona una più libera seppur consapevole, scelta nella scelta degli alimenti e dei metodi di preparazione.
Tra le poche e semplici regole è sicuramente fondamentale:
- Saper scegliere gli alimenti e leggere le etichette;
- Conoscere i diversi metodi di preparazione e conservazione;
- Variare la scelta degli alimenti consentendo l’introduzione dei micronutrienti presenti in piccole quantità e in alimenti diversi (ad esempio vitamine, minerali, acidi grassi omega 3 e omega 6 e amminoacidi essenziali);
- Moderare l’uso di alcuni ingredienti;
- Distribuire correttamente i pasti durante la giornata affinché non ci siano periodi prolungati di digiuni o viceversa di abbuffate e siano rapportati agli eventuali orari di attività fisica.
- Mantenere una corretta e appropriata idratazione.
DIETISTA Bava Sabrina